Attentato suicida compiuto da due ragazzine in un luogo di culto alla periferia di Maiduguri, roccaforte dei fondamentalisti, nel nord-est del paese, 25 i morti.
Ancora sangue in Nigeria dove, nonostante il rinnovato impegno del presidente Muhammadu Buhari, le milizie di Boko Haram continuano a colpire e a uccidere. Almeno 25 persone sono morte in un attentato suicida compiuto da due ragazze in un luogo di culto cristiano alla periferia di Maiduguri, roccaforte dei fondamentalisti, nel nord-est della Nigeria, almeno altre 17 persone sono rimaste ferite.
Una delle due attentatrici si è fatta saltare in aria dentro la chiesa mentre l’altra ha fatto deflagrare l’esplosivo davanti all'edificio mentre i fedeli cercavano di fuggire. Il luogo di culto si trova a Umarari, alla periferia di Maiduguri, che oggi è il centro di comando dei militari nella guerra contro gli estremisti di Boko Haram. Diversi attentatori suicidi si sono fatti esplodere negli ultimi mesi ai posti di blocco nella città presidiata dalle forze di sicurezza.
Le bambine kamikaze di Boko Haram |
Il presidente Buhari ha fatto della lotta a Boko Haram uno dei pilastri della campagna elettorale che lo ha portato l’anno scorso a diventare capo dello Stato della Nigeria. Ha sostituito molti vertici militari e ha promosso, insieme a Camerun, Niger, Benin e Ciad, una coalizione militare portando la guerra soprattutto nello Stato del Borno, nord-est del Paese, storicamente il cuore del territorio sotto controllo delle milizie islamiste.
Ma, nonostante i successi militari, la battaglia non sembra destina a concludersi rapidamente. Più probabile, invece, che Boko Haram sia in fase di riorganizzazione e, comunque, quel che è certo è ancora in grado ancora di compiere stragi. Infatti, il gruppo terrorista sta tornando all'antico nelle tecniche di guerriglia.
Invece di conquistare nuovi territori, semina sangue con gli attentati. Dal giugno del 2014 Boko Haram ha utilizzato per i suoi attacchi suicidi un centinaio di donne: ma non si tratta di una novità per la Nigeria. Anche molte bambine sono costrette a compiere attentati suicidi.
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