mercoledì 19 luglio 2017

Nigeria tra Biafra, Boko Haram e scontri etnici

Alcuni leader della comunità igbo rivendicano la secessione del Biafra e appoggiano alcune frange di ribelli del loro gruppo etnico.

Manifestazione pro-Biafra indipendente

Un conflitto che dura ormai da troppo tempo (cinquant'anni), nel silenzio generale, o quasi

Parliamo della Nigeria, dove sono quasi tre milioni gli sfollati interni, provocati da una guerra che il governo centrale di Abuja sta combattendo, non solo contro i jihadisti di Boko Haram ma forse anche contro gli effetti dei rancori etnici sedimentati e mai risolti, prodotti dalla corruzione e non solo, oltre che da nuovi impulsi irredentisti di affrancamento dalle multinazionali del petrolio nel Delta del Niger.



Da inizio anno sono almeno un milione le persone fuggite dal Borno State e giunte a Maiduguri, il tutto per sfuggire dalla violenza e dalle condizioni d’insicurezza provocate dal conflitto tra gruppi armati Boko Haram e forze armate nigeriane.

Nel frattempo alcuni leader della comunità igbo hanno confermato le rivendicazioni secessioniste del Biafra avanzate da alcune frange del loro gruppo etnico. I gruppi pro-secessione hanno affermato che continueranno a portare avanti la loro campagna contro le compagnie petrolifere che operano nel Delta del Niger.

Ricordiamo che a causa dei boicottaggi e degli assalti agli impianti petroliferi la produzione di petrolio nel 2017 in Nigeria ha avuto un brusco calo (-30% rispetto al 2016)

Secondo Amnesty International, le forze di sicurezza hanno ucciso almeno 150 persone dall'agosto 2015 per sedare le proteste pro-indipendenza. La campagna ha anche alimentato la tensione nel Nord della Nigeria, dove alcuni gruppi di giovani hanno minacciato di espellere gli igbo che vi abitano.



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