mercoledì 3 gennaio 2018

Appello dei Vescovi di Senegal e Nigeria. Africani non lasciate la vostra terra

Anche i vescovi africani dicono ai loro conterranei di restare a casa. Solo così possono creare ricchezza e arrivare a stare meglio.


A rivelarlo è un recente articolo apparso sul giornale online La Nuova Bussola Quotidiana, che ha stilato un elenco di alti prelati di Paesi africani che hanno invitato i loro fedeli a non emigrare. Dal Senegal alla Nigeria i vescovi hanno avuto reazioni indignate alla vista di alcuni filmati che mostrano come sono stati trattati alcuni migranti prima di essere venduti alla Libia come schiavi, per poi finire a fare i migranti che affollano le coste italiane.

Non abbiamo il diritto di lasciare che esistano canali di emigrazione illegale quando sappiamo benissimo come funzionano, tutto questo deve finire” ha tuonato dal Senegal Monsignor Benjamin Ndiaye, arcivescovo di Dakar. Gli ha fatto eco il suo omologo della diocesi nigeriana di Kafachan, mons. Joseph Bagobiri che ha sottolineato come ci sia una speranza di vita migliore in Nigeria che non in Europa.


Sono proprio Nigeria e Senegal i due Paesi africani da cui sono partiti il maggior numero di persone che da clandestini sono approdate in Italia e in Europa

Troppo, anche per i vescovi, che invocano la dignità della persona umana e l’attaccamento alla propria terra, ribadendo come sia “Meglio restare poveri nel proprio Paese piuttosto che finire torturati nel tentare l’avventura dell’emigrazione”, come ha riferito a margine dell’ordinazione sacerdotale di alcuni nuovi sacerdoti mons. Ndiaye, che ha anche aggiunto: “Cari ragazzi, tocca a noi costruire il nostro Paese, tocca a noi svilupparlo, nessuno lo farà al posto nostro

Più o meno lo stesso concetto che ha ribadito anche mons. Monsignor Jilius Adelakan, vescovo di Oyo, in Nigeria, il quale ha dichiarato che “Spetta ai nigeriani sviluppare il loro paese” sottolineando come sia necessario cominciare a “sviluppare il nostro Paese in modo da renderlo un luogo in cui è desiderabile e piacevole vivere, facciamo in modo che siano gli stranieri a voler venire da noi

Già, perché la Nigeria è un Paese ricco, ma le associazioni malavitose che da lì hanno messo le loro radici in Europa, in Italia in particolare, preferiscono dedicarsi alla tratta di esseri umani. E i nigeriani, spesso vittime di credenze tribali e superstizioni preferiscono la via dello schiavismo, e spesso quella della morte, a quella del progresso per il loro Paese.

Dai vescovi africani arriva anche un appello a investire in Nigeria per creare posti di lavoro, e per avviare efficaci campagne per scoraggiare i nigeriani a tentare la fortuna in Europa mettendosi nelle mani di trafficanti di esseri umani privi di scrupoli.



Articolo a cura di
Maris Davis

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