lunedì 8 maggio 2017

Mutilate e maltrattate. I retroscena delle studentesse liberate in Nigeria

Una di loro, appena maggiorenne, è stata trovata con un figlio molto piccolo, di meno di due anni, quindi concepito durate la prigionia. Tre di loro sono incinta. Tutte hanno subito stupri e violenze.

Alcune delle ragazze liberate

La notizia delle 82 ragazze nigeriane rilasciate dopo un rapimento durato 3 anni ha reso felici tutti. Boko Haram le aveva prelevate con altre centinaia di compagne, che ancora non sono tornate a casa, da una scuola a Chibok perché per gli islamisti la donna non deve studiare.

Le giovani sono in condizioni precarie

Sono tutte molto magre e alcune di loro sono mutilate. Un'altra, giovanissima, aveva con se un figlio piccolo concepito durante la prigionia e frutto di uno stupro. Sono le prime indicazioni che emergono sulla stampa nigeriana, diffuse da alcuni esponenti di un gruppo di autodifesa della città di Banki, la città dove ieri pomeriggio sono arrivate dopo essere state rilasciate al confine con il Camerun.

Una di loro ha un'amputazione a una gamba in seguito a bombardamento dell'esercito nigeriano, l'altra non ha più una mano per un'infezione. Ma ad altre quattro sono state amputate alcune dita delle mani solo per malvagità. Durante i primi colloqui con gli psicologi sembra che tutte abbiano subito qualche forma di violenza.


Schiave del sesso, alcune hanno subito mutilazioni agli arti

Sembra che alcune di loro fossero proprio destinate per essere "schiave del sesso" alla mercé dei miliziani che le tenevano prigioniere. Due ragazze hanno raccontato che ogni giorno erano costrette a fare sesso anche con dieci "carcerieri" alla volta.

I loro volti ritratti nelle prime foto che stanno circolando mostrano gli sguardi smarriti e gli occhi vuoti di chi in questi lunghi 36 mesi ha visto e sentito solo orrore. Il percorso di rinascita per queste giovani donne sarà faticoso è lungo. Ma sarà per loro impossibile dimenticare un incubo così atroce.

Il rilascio

Sono state rilasciate sabato scorso dai terroristi islamici dopo intensi negoziati con il governo federale in cambio del rilascio di alcuni sospetti militanti islamici detenuti, così ha dichiarato il presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari, che in questi giorni riceverà le ragazze nella capitale Abuja.

Si tratta del rilascio negoziato finora più importante delle 276 studentesse, per lo più cristiane, che i terroristi islamici rapirono la notte del 14 aprile 2014 dal dormitorio della scuola femminile di Chibok, nel nord-est della Nigeria. Un caso che ha avuto una eco mondiale. Dopo la liberazione di queste 82 ragazze, resta ancora sconosciuto il destino di altre 113 che sono state rapite assieme a loro.


Leggi anche l'articolo precedente
"Dopo tre anni liberate 82 studentesse nigeriane che furono rapite a Chibok"
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Articolo a cura di
Maris Davis

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