"Ecco, io mi auguro che ci sia un momento silenzioso di rispetto. Innanzitutto per le vostre vite falciate dall'odio del demonio, ma anche per la verità. Perché gli adulti dovrebbero innanzitutto avere rispetto per la verità. Possono non servirla ma devono averne rispetto" Chi parla è l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio Mons Luigi Negri: la sua è una riflessione molto dura sull'ennesimo attentato perpetrato questa volta ai danni di tanti adolescenti e ragazzini che avevano l’unica colpa di voler assistere al concerto di una cantante famosa. (Poveri figli della società che non riconosce il male, 24 maggio 2017) |
"Secoli di guerre per Allah" .. Una parte dell'episcopato italiano si schiera contro il mito dell'Islam religione di pace. Ma ci sono forti divisioni all'interno della CEI.
Dopo ogni attentato islamico che insanguina l'Europa una parte dell'episcopato italiano non teme di dire la verità. Alcuni Vescovi non temono di sollevare dubbi riguardo il "mito dell'Islam religione di pace", che tanti "buonisti e bempensanti" vogliono far passare.
L'attacco dei Vescovi all'Islam
Tutto ebbe inizio dopo la strage di Dacca (1° luglio 2016, 24 morti tra cui 9 italiani), quando questa parte più defilata del vescovato italiano è tornata a farsi sentire. Il capofila di questa frangia (non organizzata) può essere considerato il vescovo di Ferrara, monsignor Luigi Negri, che a pochi giorni dall'attentato a Charlie Hebdo disse che era necessario "opporsi nettamente alle religioni nelle quali la violenza è teorizzata e indicata come atto pratico". Ovvero l'islam e il suo Corano.
Ma non c'è solo Mons. Negri. Anche il vescovo di Ascoli Piceno, Giovanni d'Ercole, che smonta la teoria dell'Islam religione di pace. E lo fa ricordando a quelli che si dimenticano la storia, che in nome di Allah i musulmani hanno fatto conquiste, distrutto civiltà cristiane, insediato l'Occidente. "Non voglio dire che ci sia un certo buonismo nell'immagine che viene offerta della fede coranica. Credo, però, che sia importante ragionare a partire da una certa freddezza storica. Quella che ci porta a ricordare come nei secoli si siano avuti conflitti orditi da musulmani, in nome del loro credo, che hanno determinato la distruzione di fiorenti terre cristiane in Nord Africa, Asia minore e anche Europa"
"Con l'emergere della furia terroristica non si può negare il rischio di un ritorno al passato"
Sulla stessa linea anche il vescovo di Imola, Mons. Tommaso Ghirelli: "È fanatismo religioso, ma va detto che i terroristi separano accuratamente gli ostaggi musulmani dagli altri (come accaduto proprio nella strage di Dacca)"
Quindi inutile dire che l'islam non c'entra. C'entra eccome. È anzi il centro del problema. È il problema
E infatti Ghirelli, tre anni fa in tempi non sospetti, disse chiaramente che se i musulmani non cambiano posizioni "dovrebbero avere il coraggio di allontanarsi dalle nostre terre, perché nessuno vuole avere nemici in casa". E infatti oggi aggiunge che gli "Imam debbano investire di più nell'opera di isolamento e denuncia degli integralisti. Non possono limitarsi a dire che ci devono pensare la polizia e le forze dell'ordine. Così scadono nell'irresponsabilità e immaturità civile"
Papa Francesco di "inginocchia" nella moschea Blu di Istanbul, 2014 |
E non dire nulla dei cristiani perseguitati nel mondo, delle loro chiese distrutte, è un atto di follia auto-distruttiva che non giova a questo occidente così "supino" e incapace di capire che c'è un mondo islamico che lo vuole "morto" e "sottomesso"
Una delle centinaia di Chiese distrutte da Boko Haram in Nigeria |
La morte contro la vita. Distruggere l’amore per la vita di quella folla di adolescenti e di ragazzini a un concerto e che l’ideologia jihadista combatte con «l’amore per la morte»
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