Sette agenti di polizia e un civile sono morti due giorni fa a Lamu sulla costa, nel sudest del Kenya, al confine con la Somalia, quando il mezzo blindato su cui viaggiavano è esploso dopo aver colpito un ordigno collocato sulla strada.
L’attentato non è stato rivendicato, ma è molto probabile si tratti di un’azione compiuta dai somali integralisti al-Shabaab, autori, la scorsa settimana, di tre azioni simili, compiute con ordigni posti sulla strada, nelle quali hanno perso la vita 14 poliziotti nel Kenya nordorientale, sempre lungo il confine con la Somalia.
L’esplosione ha causato la disintegrazione del mezzo, parte di un gruppo di 30 veicoli militari acquistati segretamente dalla Cina nel febbraio 2016, sulla cui sicurezza si è già aperto un dibattito dopo tre incidenti in pochi giorni.
Il capo delle operazioni nella zona, Noahj Mwivanda, ha riferito che dopo l'esplosione, i terroristi hanno aperto il fuoco sugli agenti di polizia che si erano precipitati attorno al mezzo per salvare i loro colleghi. Mentre le due parti combattevano, i sette ufficiali rimasti intrappolati nel blindato sono morti. L’intervento dei reparti speciali (Kenya Defense Force) ha infine costretto i terroristi alla fuga nella foresta. Non è chiaro se il civile morto fosse all'interno del mezzo o vicino ad esso al momento dell'esplosione.
Il 26 maggio l’ispettore generale della polizia kenyana, Joseph Boinnet, aveva avvertito che ci sarebbero stati attacchi imminenti contro gli ufficiali: "i militanti di al-Shabaab stanno inviando operativi in varie parti della regione nordorientale, per posizionare ordigni esplosivi lungo i percorsi utilizzati dalle nostre pattuglie, con l’intento di fiaccare le operazioni di sicurezza nelle aree di confine"
(The Standard)
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