mercoledì 7 giugno 2017

Nigeria. ONG anti-corruzione denunciano un contratto del governo con l'ENI

In Nigeria un gruppo di organizzazioni anti-corruzione ha minacciato di portare in tribunale il governo in relazione ad un contratto siglato con l’azienda petrolifera italiana Eni per la gestione di una raffineria in disuso a Port Harcourt, nello Stato di Rivers, nel sud del paese.

All'inizio di maggio, il ministro del petrolio Emmanuel Ibe Kachikwu aveva annunciato la stipula di un contratto di 15 miliardi di dollari per la riparazione, l'espansione e la gestione di una raffineria nel centro petrolifero di Port Harcourt. Il contratto fa parte di un tentativo del governo nigeriano di privatizzare i patrimoni statali in rovina.

Ma gli attivisti anti-corruzione denunciano che l'accordo con Eni non avrebbe potuto essere concluso legalmente. "L'accordo è palesemente illegale, moralmente fallito e economicamente svantaggioso per la Nigeria", si legge in una dichiarazione firmata da 20 organizzazioni, tra cui Centre for anti-corruption and open leadership, Nigerians unite against corruption and Centre for change. "Se non avremo notizia di una chiusura definitiva di questa frode entro 48 ore, andremo in tribunale per fermare la transazione"

Il 30 maggio scorso, il senato della Nigeria aveva imposto il congelamento dell’accordo di concessione per mancanza di trasparenza, istituendo un comitato per analizzare le circostanze dell'operazione.

Eni è anche al centro di un altro caso di corruzione in Nigeria su cui indaga la procura della Repubblica di Milano.
(News 24)

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