Almeno 1.500 palme da dattero, sei generatori per l’irrigazione e alcune case sono stati distrutti in un incendio scoppiato lunedì nella zona di Koka, nelle vicinanze di Dongola, capitale dello stato del Nord, in Sudan. In un altro incendio, scoppiato in maggio nell'isola di Artemi, nella zona do Dogo, sempre lungo il corso del Nilo, sono andate distrutte almeno 500 palme.
L’attivista nubiano, i nubiani sono una minoranza etnica che vive nel nord del Sudan, Adham Nasir ha dichiarato a Radio Dabanga che la causa del disastro non è nota per ora, ma che la gente sospetta si tratti di un incendio doloso. Ha anche sottolineato che gli incendi, attribuiti a persone che rimangono sconosciute, sono in crescita nell'ultimo periodo, mentre le autorità competenti non mostrano nessun interesse per contenere il fuoco e scoprire i responsabili.
Secondo statistiche del Nubian development committee, dal 2005 al 2016 almeno 250.000 palme sono state distrutte dal fuoco. Il governo non ha statistiche su questi disastri ambientali ed economici. Per la popolazione nubiana, infatti, la palma da dattero è una delle maggiori fonti di reddito.
Le rive del Nilo sono una striscia di terra fertilissima che corre in mezzo al deserto. Il Nilo che scorre nello Stato del Nord è inoltre la parte del fiume interessata dalla costruzione di numerose dighe, destinate a formare bacini per lo sviluppo dell’agricoltura meccanizzata, ad opera di investitori stranieri. Si sospetta, dunque, l’origine dolosa degli incendi.
(Radio Dabanga)
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