"Ius Soli", una legge per cancellare l'odio e l'insicurezza. "Questo provvedimento è un grande passo verso l'integrazione". Interessati 800.000 ragazzi "nati in Italia"
A chi si oppone alla legge vorremo dire che la mancata integrazione crea insicurezza. Ogni discorso che divide la società tagliandola a pezzi ci mette tutti a repentaglio. Non è "buonismo", è una preoccupazione per la tenuta del tessuto sociale. Il "cattivismo" rende l'Italia più insicura perché crea muri di odio e risentimento. L’integrazione è garanzia di coesione del Paese. Lo “Ius soli temperato” sarebbe il primo e più grande provvedimento (a costo zero) di integrazione.
Rissa in aula e fuori dall'aula per l'approdo al Senato dello "Ius Soli"
Sui ragazzini nati in Italia da genitori stranieri si accende la rissa politica. Una rissa anche fisica. La legge sullo ius soli temperato è arrivata in aula al Senato per l’approvazione tra proteste e aggressioni. La ministra della Scuola Valeria Fedeli è stata medicata nell'infermeria di Palazzo Madama.
In precedenza le forze dell’ordine all'esterno del Senato avevano dovuto ricorrere agli idranti per fermare gli assalti di Casa Pound e Forza Nuova, gruppi neofascisti contrari alla concessione della cittadinanza italiana ai ragazzi nati o cresciuti in Italia da più di sei anni.
Il Ddl in discussione concede il diritto alla cittadinanza per i figli degli immigrati nati in Italia purché uno dei due genitori sia in possesso di permesso di soggiorno lungo e residente nel nostro paese legalmente e in via continuativa da almeno 5 anni
Sullo ius soli in discussione il M5S, dopo la presa di posizione contraria sul blog di Beppe Grillo, ha deciso di astenersi, attirandosi le critiche della Caritas.
«La migrazione è stata sempre un argomento utilizzato dai vari partiti per promuovere percorsi politici ed anche elettorali. È avvenuta nel passato ed avviene anche oggi. Rispetto ai Cinque stelle, personalmente non ho mai ben capito quale sia la loro posizione rispetto al grande tema delle migrazioni e delle sue varie declinazioni. Anche in questo caso non è chiara la motivazione dell’astensione, sapendo che comunque è una questione contingente, importante sulla quale chiediamo comunque che ci sia un posizionamento. Speriamo che magari arrivi all'ultimo momento»
Questo ha detto a Radio Vaticana il responsabile immigrazione della Caritas, Oliviero Fori, in merito al ddl sulla cittadinanza. «Oggi non possiamo dire che chi nascerà in Italia automaticamente sarà, se la legge verrà approvata, cittadino italiano. Lo sarà a certe condizioni, ma questo per noi è già un grande passo verso una prospettiva che deve prendere definitivamente consapevolezza del fatto che la nostra è una società multiculturale e lo sarà sempre di più. Quindi deve attrezzarsi anche con una normativa adeguata»
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