L’Alto commissario Onu per i diritti umani Zeid Ra’ad Al Hussein, ha lanciato ieri un ultimatum al governo della Repubblica democratica del Congo, dandogli 48 ore per partecipare ad un’inchiesta congiunta sulle violenze in corso da mesi nella regione centrale del Kasai, che hanno provocato oltre 400 morti e 1 milione e 300 mila sfollati.
Al Hussein chiede da marzo la creazione di una commissione d’inchiesta del Consiglio di sicurezza sulle violenze in Congo, dopo la scoperta di 40 fosse comuni, in particolare nelle province di Kasai.
L'Alto Commissario Onu per i diritti umani ha anche annunciato l'invio di una missione nella regione la prossima settimana: "La situazione già drammatica nelle province del Kasai continua a deteriorarsi, e ora si estende ad altre province e oltre il confine con l'Angola. A meno che non riceva una risposta adeguata da parte del governo congolese entro l'8 giugno, sarò costretto a chiedere la creazione di un meccanismo internazionale d’inchiesta per il Kasai"
Da settembre, la regione del Kasai è scossa dalla ribellione Kamwina Nsapu, nome del capo tradizionale ucciso in agosto 2016 durante un'operazione militare, dopo essersi ribellato alle autorità di Kinshasa.
Dopo Francia e Svezia, lunedì anche l’ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite aveva chiesto al Segretario Generale, Antonio Guterres, di aprire un'indagine speciale sul duplice omicidio dei ricercatori dell’Onu Michael Sharp e Zaida Catalan, uccisi mentre indagavano sulle violenze nel Kasai.
(Afrique Presse)
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