lunedì 19 giugno 2017

Libia. Migranti torturati, in un video su facebook la richiesta di denaro ai parenti

Trafficanti di esseri umani e altre bande criminali in Libia stanno usando i social media per trasmettere video delle violenze inflitte ai migranti tenuti prigionieri per chiedere denaro alle loro famiglie.


In un video di mezz'ora pubblicato il 9 giugno su Facebook, si vedono centinaia somali ed etiopi, tra cui diversi bambini, stipati in una stanza. Alcuni di loro raccontano d’essere stati picchiati, torturati e privati del cibo, e che i loro genitori e parenti hanno ricevuto il video attraverso i social network con richieste fino a 10.000 dollari per evitare che venissero uccisi.

Uno di loro dice di essere prigioniero da 11 mesi. È sdraiato a terra con un blocco di cemento sulla schiena, perché i parenti non avrebbero pagato gli 8.000 euro richiesti.

Secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), almeno 20.000 migranti sono detenuti in Libia, principale accesso per coloro che cercano di raggiungere l'Europa via mare, sequestrati per lo più nei dintorni di Raybana, nel sud, nei pressi del confine con il Sudan.

Molti sono detenuti e torturati per ottenere soldi dalle famiglie, e un numero crescente di migranti e rifugiati viene invece venduto in una sorta di mercato degli schiavi, e usato per lavoro forzato e sfruttamento sessuale.

In una Libia divenuta terra senza legge, in cui prolifera ogni tipo di commercio illecito, fa notare ancora l’OIM, i contrabbandieri stanno inoltre spingendo l’acelleratore sul redditizio business delle partenze via mare, stipando sempre più persone su barche sempre meno sicure. L’agenzia Onu fa notare il numero record di migranti arrivati in Italia via mare dall’inizio dell’anno: oltre 61.000 persone, il 35% in più rispetto allo scorso anno.
(Reuters)

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