giovedì 1 giugno 2017

Burundi. Scandalo "Interpetrol", il paese resta senza carburante


Da oltre due settimane il Burundi è paralizzato dalla scarsità di carburante, che ha costretto il governo a introdurre il razionamento, lo scorso 16 maggio. Le ripercussioni sono pesanti sull'economia del paese, già agonizzante dopo anni di regime sottoposto a sanzioni (a causa della repressione politica)

Il commercio paralizzato, ha causato la crescita dei dei prezzi dei generi alimentari di circa un terzo, aumentando la prospettiva di un'ondata di emigrazione economica. Più di 400.000 persone sono già fuggite dal Burundi, minacciate dalla violenze del governo contro gli oppositori e dalla crisi economica.

Il problema ha danneggiato due grandi investitori stranieri: la compagnia kenyana KenolKobil e la sudafricana Engen, filiale dell’azienda parastatale maltese Petronas.

Secondo l’organizzazione della società civile burundese Olucome (Observatoire de Lutte contre la Corruption et les Malversations), la carenza di carburante è diventata grave dopo che la società burundiana Interpetrol Trading Ltd ha ottenuto, a marzo, la maggior parte del denaro (in dollari) che viene assegnato dalla banca centrale all'importazione di carburante.

"Il settore petrolifero è compromesso dal privilegio e dalla mancanza di trasparenza, perché la rara valuta disponibile nelle riserve della banca centrale è stata data ad un importatore di petrolio", ha dichiarato Gabriel Rufyiri, responsabile dell'organizzazione. Con il quel denaro, Interpetrol avrebbe infatti acquistato le attività delle due maggiori aziende importatrici straniere, ma adesso è rimasta senza il denaro necessario per acquistare il carburante per far funzionare le stazioni di servizio.

All'inizio di questo mese, la compagnia petrolifera sudafricana Engen ha infatti confermato d’aver venduto le sue attività in Burundi a Interpetrol. KenolKobil ha rifiutato di commentare, ma i cittadini burundesi sostengono che la maggior parte delle loro stazioni di benzina sono chiuse da tre mesi.

In questo modo Interpetrol sarebbe diventato l'unico importatore di petrolio e il gestore di tutti i serbatoi di stoccaggio del combustibile nel paese, ma senza avere più i soldi per acquistarlo

Al mercato nero il prezzo della benzina è pressoché triplicato

L'economia del Burundi è calata dello 0,5 per cento l'anno scorso. Il Fondo monetario internazionale non prevede alcuna crescita quest’anno e solo lo 0,1 per cento l'anno prossimo. Al mercato nero il prezzo di un litro di benzina oscilla tra i 5.000 e i 6.000 franchi burundesi, il doppio del prezzo ufficiale (2.200 franchi)

Attualmente almeno 3 milioni degli 11 milioni di cittadini burundesi sopravvivono grazie agli aiuti alimentari.
(Voice of Africa)

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