lunedì 19 giugno 2017

Sudan, la drastica riduzione dell'ONU in Darfur lascerà i civili senza protezione

In un comunicato stampa, l’autorevole organizzazione che si occupa di difesa dei diritti umani Human Rights Watch (HRW), esprime forte preoccupazione per la proposta di drastica riduzione di Unamid, la missione di pace dell'Unione Africana e delle Nazioni Unite, in Darfur.

La proposta, che sarà discussa dal Consiglio di Sicurezza alla fine del mese, fa seguito ad una missione congiunta dei due organismi nella regione e consiglia la riduzione della presenza sul terreno del 44%, con la chiusura di 11 postazioni e il ritiro dei militari da altre 7, riducendo da 36 a 18 i team delle forze dell’Unamid nella vastissima regione.

La missione sul posto ritiene infatti che la situazione di sicurezza sia migliorata. Questo nonostante il fatto che un rapporto delle stesse Unione Africana e Nazioni Unite sulla situazione, dica che nel primo quadrimestre di quest’anno le violazioni dei diritti umani in Darfur sono aumentate, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. 

Nello stesso rapporto si evidenzia anche che le crescenti restrizioni governative hanno impedito alla missione di svolgere pienamente il proprio compito.

Daniel Bekele, direttore dell'advocacy di HRW, ha dichiarato che non è credibile che gli attacchi ai civili finiranno finché nella regione potranno lavorare indisturbate le forze di sicurezza e le milizie para-governative che non hanno mai pagato per i propri crimini, e non possono essere credibili come protezione per i civili.

HRW e altre organizzazioni simili hanno documentato attacchi su larga scala delle Rapid support forces (Rsf), avvenuti anche lo scorso maggio.

Le forze dell'Unamid garantiscono ora 250 pattugliamenti giornalieri a protezione della popolazione e forniscono scorte militari alle organizzazioni che forniscono aiuto umanitario 20 volte alla settimana in media.

In Darfur ci sono ancora oggi 2 milioni e 700 mila sfollati. A questi vanno aggiunti centinaia di migliaia di rifugiati in Ciad
(Human Rights Watch)

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